PresidioEuropa – Comunicato Stampa franco-italiano
Lione, 4 dicembre 2012 – Torino-Lione
Vertice italo-francese a Lione, 3 dic. 2012
Recita di una parodia democratica e di una giornata di provocazioni
Sabato 1° dicembre 15 attivisti italiani giunti dall’Italia per partecipare al pre-vertice organizzato dal “Coordinamento degli oppositori alla Torino-Lione”, sono stati bloccati alla frontiera dalla polizia francese: la natura del procedimento giudiziario applicato non è ancora chiara.
Per impedire una nuova intimidazione, alcuni amministratori pubblici francesi hanno deciso di accogliere dalle 7 del mattino alla frontiera del Fréjus i passeggeri dei dodici autobus che desideravano recarsi a Lione per partecipare alla manifestazione in piazza Gare des Brotteaux
Anche questa volta la polizia ha effettuato dei controlli e gli autobus sono stati bloccati per impedire agli attivisti italiani di partecipare all’incontro a Lione autorizzato dalla Prefettura locale.
Gli autobus sono arrivati solo alle tre del pomeriggio a causa dei numerosi e insistenti controlli della polizia lungo l’autostrada.
Gli attivisti già presenti in piazza Gare des Brotteaux hanno quindi deciso di non inviare la delegazione attesa al vertice italo francese per la consegna di una lettera aperta ai Presidenti Monti e Hollande che, date le condizioni, sarebbe stata una parodia di democrazia. Da molti mesi gli oppositori hanno chiesto senza successo incontri con diversi ministeri francesi per presentare i loro argomenti identici alle conclusioni della Corte dei Conti francese. Nello stesso tempo i rappresentanti delle lobby sono stati ricevuti e ampiamente ascoltati a livello governativo.
Ieri tutti gli accessi alla piazza Gare des Brotteaux sono stati chiusi da recinzioni metalliche e controllati da un esercito di poliziotti in tenuta antisommossa, anche se il concentramento degli oppositori si è svolto pacificamente, senza scontri né violenze, che ha impedito ai partecipanti di lasciare la piazza al termine della manifestazione, mettendo in atto un vero e proprio sequestro di persona collettivo.
Questo metodo è lo stesso già utilizzato a Lione in piazza Bellecour nell’ottobre del 2010 per giustificare arresti non ostante che l’ordine pubblico non fosse stato disturbato e che la manifestazione si fosse svolta in modo regolare.
I media sono stati testimoni dell’ostinazione della polizia finalizzata a fare crescere la tensione e screditare un legittimo movimento di protesta popolare. Il Console italiano a Lione è intervenuto con tempestività per dare assistenza ai cittadini italiani di fatto sequestrati nella piazza.
Allo stesso tempo, Monti e Hollande si sono limitati a firmare una dichiarazione congiunta, molto distante dagli impegni loro richiesti dai promotori della Torino-Lione.
Ancora una volta l’intera opposizione franco-italiana, dai più giovani ai più anziani, ha mostrato la sua calma e la sua determinazione, rifiutandosi di accettare una parodia democratica e di non cedere alla tensione creata dalla violazione del diritto di libera circolazione delle persone.
Il Coordinamento italo-francese degli oppositori alla Torino-Lione considera che questa azione, così come quella di sabato mattina 1° dicembre, costituisce una violazioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che garantisce la libera circolazione delle persone.
Contatti:
I
Communiqué de Presse franco-italien
Mouvement No TAV
Lyon, le 4 décembre 2012
Turin-Lyon
Sommet Franco Italien à Lyon, 3 dèc.
Récit d’une parodie démocratique et d’une journée de provocation
Samedi 1er décembre, 15 opposants italiens venus pour participer à l’avant sommet organisé par la Coordination des opposants au Lyon Turin, ont été arrêtés par la police française sans que la nature de la procédure judiciaire appliquée ne soit définie.
Pour parer à une nouvelle intimidation à l’encontre des passagers de douze autobus souhaitant se rendre au rassemblement organisé place des Brotteaux à Lyon, des élus ont dû être présents au Fréjus dès 7 heures le matin.
Une nouvelle fois des contrôles ont été opérés par la police et les autobus ont été bloqués, pour empêcher les opposants italiens de participer au rassemblement autorisé par la préfecture.
Les autobus n’ont pu arriver qu’à 15 heures après de nombreuses interventions de la police pour les stopper tout au long du trajet.
C’est dans ces conditions que les opposants présents place des Brotteaux, qui devaient être reçus lors du sommet franco-italien, ont décidé de ne pas participer à cette parodie démocratique en refusant de se rendre en délégation au sommet présidentiel.
En effet, depuis plusieurs mois, les opposants ont demandé, sans succès, des entrevues avec les différents ministères en leur adressant les éléments et les conclusions qui sont les mêmes que celles de la Cour des Comptes. Les Lobbyistes étant reçus, eux, dans tous les ministères.
Tous les accès de la place des Brotteaux ont été fermés par des clôtures métalliques et une armée de policiers, qui bien que le rassemblement se soit déroulé sans heurt ni violence, ont obstinément refusé que les participants se dispersent et puissent sortir de la place.
Cette méthode est la même que celle qui a déjà été utilisée place Bellecour en octobre 2010 à Lyon, pour justifier des interpellations alors que l’ordre public n’a pas été troublé et que le rassemblement s’est déroulé dans de bonnes conditions.
La presse présente a pu constater que l’obstination de la police n’avait pour but que de faire monter la tension pour tenter de discréditer un mouvement légitime.
Dans le même temps Messieurs Hollande et Monti se sont contentés de signer une déclaration commune bien éloignée des engagements demandés par les lobbyistes du Lyon Turin.
Une nouvelle fois l’ensemble de l’opposition franco-italienne, des plus jeunes aux plus âgés, a montré son calme et sa détermination, en refusant la parodie démocratique et en ne cédant pas à la tension consécutive à la violation du droit des personnes à pouvoir circuler librement.
La coordination des opposants au Lyon-TURIN considère que ces atteintes comme celles constatées samedi matin, constituent des violations de la Convention Européenne des droits de l’homme qui garantit la libre circulation des personnes.